Nicola Massimo de Feo, 20/04/2020
Datato: 01/09/1972
Ne Il socialismo impossibile di Max Weber (1972), N. M. de Feo rilegge il Manifesto di Marx ed Engels attraverso il prisma weberiano, con riferimento particolare al Der Sozialismus.
Di centrale importanza sono la perdita del carattere rivoluzionario da parte del socialismo e la conseguente acquisizione di una linea evolutiva verso un'economia burocratizzata, che sembrava eliminare la speranza della teoria progressista della necessità del comunismo. È qui che Max Weber, secondo de Feo, colse la razionalità della disciplina di fabbrica come fondamento del «socialismo moderno».
Nicola Massimo de Feo, 25/03/2020
Datato: 01/01/1969
Presenza di Max Weber (1969) è il saggio in cui N. M. de Feo rifletteva sui problemi e sui significati della controversa eredità del sociologo e teorico della razionalità monopolistica Max Weber nella sociologia degli anni ’50 e ’60, all’interno del contesto storico-culturale della Max Weber-Renaissance.
Centrali sono le tematiche della metodologia dell’analisi sociale e della concezione della storia weberiane, e il loro rapporto con il materialismo storico-dialettico di Lukács e Marcuse, che de Feo ha esaminato alla luce degli studi di F. Ferrarotti, L. Cavalli e G. Abramowski.
Nicola Massimo de Feo, 28/02/2020
Datato: 25/04/1975
Primo testo dell’Archivio, Autonomia operaia e militarizzazione dello Stato dalla Republica di Weimar al Terzo Reich è la relazione tenuta da N. M. de Feo ai Seminari dell’Ateneo nel trentennale della Liberazione. Di grande importanza nella svolta del suo pensiero, registra la maturità delle letture dell’autonomia operaia tedesca nei primi decenni del Novecento. Attraverso l’analisi di K. H. Roth, qui de Feo ripercorre le radici sociali, politiche ed economiche del nazi-fascismo dentro la stessa razionalità di capitale – di cui, anzi, il fascismo sembra essere la più compiuta espressione.